mercoledì 28 maggio 2008

UN INDIRIZZO INTERESSANTE


per tutte le ragazze di Roma, un negozio di vestiti usati con firme veramente importanti, ecco il volantino, accorrete numerose potreste trovare il vestito giusto per un'occasione importante

A VOLTE RITORNANO....................


..............(come nella migliore tradizione dei film horror)
Le ragazzette della nostra generazione li ricorderanno: ai nostri tempi si chiamavano fuseaux (storpiati sui banchetti dei mercati romani in "fuscion").
Ora sono diventati pantacollant o leggings e sono utilissimi in questa stagione che non ci permette ancora di togliere le calze e quindi lo troviamo un ottimo modo per osare minigonne jeans forse troppo azzardate. Tina, trovandole al prezzo imbattibile di € 6 se l'è prese grigie, ed è soddisfatta della scelta fatta.

venerdì 23 maggio 2008

IL GIOCO DELL'ELASTICO


Per giocare al gioco dell'elastico bisognava per prima cosa depredare la mamma dell'elastico che usava per riparare le mutande (si riparavano, si riparavano!) lungo circa 2 metri e mezzo e alto almeno 1 cm. Poi bisognava essere almeno in tre. Due dei giocatori tenevano teso l'elastico con le caviglie e uno dei giocatori saltava l'elastico con mosse e movimenti codificati senza mai toccare l'elastico. Si cominciava con l'elastico tenuto alle caviglie e a gambe aperte e, man mano che si faceva tutta la serie di salti senza toccare l'elastico, si aumentava la difficoltà alzando l'elastico. Se il salto era sbagliato o se si schiacciava l'elastico il giocatore cedeva il posto ad un altro partecipante. Quando l'elastico era basso si doveva saltare con un piede in mezzo e uno esterno, su tutti e due i lati, poi a piedi uniti al centro, poi entrambi i piedi esterni .. senza toccare l'elastico, altrimenti si perdeva il turno. Di ogni figura esistevano poi più livelli corrispondenti all'altezza a cui veniva posto l'elastico: piedi (il più facile!), polpaccio, ginocchio, coscia e persino (solo per i più bravi) ascelle e collo. Una volta spostato l'elastico ad ognuna di queste altezze si ricominciava la figura daccapo. Poi si ripartiva dai "piedi" della figura successiva. Le prime figure erano generalmente uguali dappertutto in Italia, poi man mano che ci si addentrava nel gioco si differenziava l'ordine e differivano leggermente anche le figure stesse a seconda del luogo geografico in cui ci si trovava. Si giocavano tornei interminabili... Riprendendo il gioco durante l'intervallo del giorno dopo esattamente dove era stato lasciato il giorno prima. L'elastico era un gioco che non aveva fine ... e ancora non so chi l'abbia inventato.

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